Un sito può sembrare perfetto a prima vista: design accattivante, testi curati, immagini di qualità. Ma per Google – e per gli utenti – la vera “perfezione” è nascosta nei dettagli tecnici e nella struttura complessiva.
Un SEO audit serve proprio a questo: passare in rassegna il sito per capire se tutto funziona al meglio e individuare eventuali problemi che frenano il posizionamento.
La buona notizia è che non serve essere sviluppatori o consulenti SEO per fare un primo controllo da soli: con un approccio metodico e gli strumenti giusti, puoi ottenere un’analisi utile per migliorare le tue performance online.
Perché fare un SEO audit
Pensa al tuo sito come a un’auto: anche se la usi tutti i giorni, ogni tanto serve un check-up per verificare che motore, freni e gomme siano in buone condizioni. Allo stesso modo, un SEO audit permette di:
• scoprire problemi tecnici che riducono la visibilità
• capire se i contenuti sono ottimizzati
• migliorare la velocità e l’esperienza utente
• preparare la base per strategie SEO più avanzate
Senza questo passaggio, rischi di investire tempo e risorse su campagne e contenuti che non rendono al massimo.
1. Controlla la velocità del sito
La velocità di caricamento è un fattore di ranking e influenza direttamente l’esperienza utente. Se le pagine impiegano più di 3 secondi per aprirsi, molti visitatori se ne andranno.
Puoi usare strumenti gratuiti come PageSpeed Insights di Google o GTmetrix per verificare i tempi e individuare eventuali elementi da ottimizzare, come immagini troppo pesanti o script inutili.
Suggerimenti rapidi:
• Ridimensiona e comprimi le immagini senza perdere qualità
• Riduci il numero di plugin superflui
• Attiva la cache del browser
2. Verifica la compatibilità mobile
Oggi la maggior parte del traffico web arriva da smartphone. Un sito non ottimizzato per il mobile rischia di perdere posizioni su Google e visitatori reali.
Con lo strumento Test di ottimizzazione mobile di Google puoi capire se la navigazione è fluida su schermi piccoli e correggere eventuali problemi di layout o leggibilità.
3. Analizza la struttura dei link interni
I link interni aiutano Google a capire la gerarchia del sito e guidano gli utenti verso contenuti correlati.
Un buon audit dovrebbe rispondere a domande come:
• Le pagine più importanti sono facilmente raggiungibili in pochi click?
• I link interni usano testi descrittivi e pertinenti?
• Esistono pagine “orfane” senza collegamenti interni?
Se trovi aree isolate, collegale ad altre sezioni rilevanti.
4. Controlla i tag SEO e i meta dati
Titoli, meta description e intestazioni – H1, H2, ecc. – sono fondamentali per il posizionamento.
Un controllo mirato dovrebbe verificare:
• Presenza di un tag title unico e descrittivo per ogni pagina
• Meta description ottimizzate e con invito all’azione
• Uso corretto delle intestazioni per organizzare i contenuti
Evita titoli duplicati o troppo generici: Google privilegia chiarezza e coerenza.
5. Esamina i contenuti
Un SEO audit non è solo tecnica: anche i contenuti vanno passati al setaccio. Chiediti:
• Le pagine rispondono a ricerche reali degli utenti?
• Ci sono testi duplicati o troppo simili?
• Le parole chiave sono inserite in modo naturale?
Integra dati aggiornati, esempi pratici e link utili per aumentare il valore delle pagine.
6. Controlla la sicurezza e il protocollo HTTPS
Google segnala come “non sicuri” i siti senza HTTPS. Se il tuo dominio usa ancora HTTP, è il momento di passare a un certificato SSL.
Oltre a proteggere i dati degli utenti, la sicurezza è un segnale positivo per il ranking.
7. Monitora i link esterni e i backlink
I link che puntano fuori dal tuo sito dovrebbero essere affidabili e pertinenti. Allo stesso tempo, è utile controllare i backlink – link in ingresso – per assicurarsi che provengano da fonti di qualità.
Strumenti come Ahrefs, SEMrush o la stessa Google Search Console possono aiutarti a individuare link dannosi da rimuovere o disconoscere.
Come usare questa checklist
Le operazioni che abbiamo elencato sono essenziali e non sono poche. Ma non è necessario fare tutto in un’unica giornata: puoi suddividere l’audit in più sessioni, affrontando una sezione alla volta. L’importante è documentare ogni passaggio: crea un foglio di lavoro con le problematiche trovate e le azioni da fare per risolverle.
Un buon approccio potrebbe essere:
1. Analisi tecnica – velocità, mobile, HTTPS
2. Struttura e navigazione – link interni, gerarchia
3. Contenuti e ottimizzazione on-page
4. Link esterni e reputazione
Tutto questo è un esercizio prezioso per capire lo stato di salute del tuo sito e individuare margini di miglioramento. Ovviamente non sostituisce un’analisi professionale approfondita, ma ti permette comunque di risolvere in autonomia i problemi più evidenti e di gettare le basi per una strategia SEO più efficace.
Tornando al paragone con l’automobile, pensa al SEO Audit come a un tagliando periodico: più spesso controlli, meno rischi di scoprire “guasti” quando ormai è troppo tardi.
E ricorda: un sito ben ottimizzato, veloce e sicuro è la miglior pubblicità che tu possa avere… anche senza spendere un euro in Ads.